Ecco un piccolo montaggino con qualche scena del mio film di diploma…avevo alcune scansioni delle animazioni a matita e mi sembrava una cosa carina.
Mese: settembre 2013
Spirali minime
Certe idee si avvolgono su loro stesse, dopo un susseguirsi di archi
-ampi portali di niente che non sia luce-
con cristalli di mosaico oro incrostati nel nero mantello e un convergere di ombre in cima, presenti nella misura dei propri toni sommessi, e percezione del sacro che procede secondo scale inverse
(per scendere e salire insieme)
e il centro del pensiero è un punto
(se ti avvicinassi troppo, ne avresti paura)
e il *punto, è una bambina dai capelli scuri
gli occhi grandi come porte di filo di vetro sull’infinito
con le mani serrate sulle orecchie,
che dice:
“Non so se ce la faccio,
ad aspettare di vedere tutti i miei sogni realizzarsi oppure morire”.
UN PIANO PER IL FUTURO
Qui le tavole, scritte pensate da Giorgio Puleo (altrimenti detto Carzai; se tuttavia preferite chiamarlo con altri nomi più appariscenti e apparentemente più facili da ricordare fate pure, sappiate solo che sarà difficile ) e disegnate da me. Realizzate per il concorso avente come tema “il numero 10”, non selezionate tuttavia -sniff-, desideravo comunque almeno *mostrarle con una certa feliciuità: ne sono piuttosto orgogliosa per fattori incrociati di storia\tempo\bellezza nell’arrampicarsi sulle tavole. Dunque, enjoy.
Ancora più indietro, nel tempo.
Chissà cosa mi passa per la testa (calda). Facciamo sia un profilo di pianista.
* sebbene io abba chiuso il mio cuore come un pugno *
,disegno centri di spasmo, circondandoli col rosso
E venature di foglie su schiene sottili,
calcolando con attenzione il punto d’accumulazione.
Scrivo di ricordi.
Classifico.
[Emozione triste.]
[Emozione violenta.]
[Allegretto, con moderazione.]
[Ricordo *confuso*.]
[Ricordo che non posso toccare.]
E d’immagini.
(più orizzontali, le immagini)
Immagine di madre che prende il tè alla finestra; concetto remoto di figlio.
Qualcuno che danza intrecciandosi con qualcun altro. Ribadisco l’intreccio. Il corpo come una grande mano. Gli arti come dita.
(non mi stupirei se mi crescessero *alberi sulle spalle, un giorno)
Vedo la neve
L’ho chiamata semplicemente *lei. Che poi non è nemmeno tanto bella, anche se raccoglie cose strane e nude tra i capelli. Mi è piaciuto disegnarla senza rendermi conto di disegnare.
Ho un pò quest’ottima sensazione, questi giorni, che al di là della fatica IMMENSA che sto facendo per realizzare tutto, coordinare ogni cosa, *finire i progetti poggiati oppure sospesi sui buoni propositi e soprattutto restare concentrata e presente qualunque cosa accada, mi sento comunque fresca. Che non è una freschezza da lucidità bensì di quella che ha il sapore un pò di salsedine sulla punta della lingua.
Di *novità ecco.